"Il modus operandi di Li Gotti si caratterizza per la sperimentazione di diverse tecniche pittoriche: un personalissimo mix di colori ad olio, acrilici, pastelli, china e inchiostro. Le sue opere, chiaramente di matrice informale, si connotano per le stesure cromatiche ampie ed espressive, in dialogo tra loro, le quali danno vita ad un’unica rappresentazione visiva compatta ed uniforme. La nostra non aderisce alla figurazione, giudicando l’aggancio mimetico alla realtà come un ostacolo emotivo. Ella intende porre il proprio procedimento creativo su un piano di mezzi espressivi puramente pittorici, all’insegna dell’eliminazione o della massima rarefazione di ogni punto di riferimento oggettivo dell’immagine. Quelle dell’artista si configurano, in tal senso, come serene astrazioni, sospese tra levità e trasparenza, nelle quali supera il freno della riproduzione realistica, con un lirismo cromatico totalizzante. La sua è una ricerca volta a scardinare la superficialità dell’immediato, con l’obiettivo di tentare una via per penetrare il magma vitale da cui il creato è permeato. Perviene a questo risultato con uno stile elaborato, nel quale è sottintesa l’intenzione di comunicare, senza tuttavia svelare troppo. L’artista afferma: “A volte con difficoltà si parla o si scrive e chiunque cerca spazi e mezzi diversi per riuscire ad esprimersi. Spesso l’arte diviene il mezzo per riuscire a dire in silenzio senza che nessuno scopra, sappia, intenda.” Per Li Gotti l’ispirazione nasce dall’osservazione del dato oggettivo, dal quale però astrae la componente formale, concentrandosi in particolare sulla rifrazione luminosa, sui complementi e sulle contrapposizioni. Il suo amore per la Natura, in tutte le sue manifestazioni, dà vita ad immagini introspettive cariche di suggestione. La tavolozza, cariando dal verde al blu, dal celeste al glicine, crea lavori luminosi, nei quali il colore rimane come ricordo della materia. Colpisce l’attenzione all’uso della luce, appannaggio fondamentale della grande tradizione pittorica veneta, plasmata su una poetica visiva oscillante tra il pensiero e l’emozione. L’artista trascorre lunghi periodi in Sicilia, precisamente a S. Vito Lo Capo, la forza e i colori caldi di questa meravigliosa terra si imprimono nel suo spirito. Scorci impervi, scenari incontaminati, la limpidezza dell’acqua vengono sublimati in un lessico semplificato, ma vibrante ed stratto. Il colore azzurro è memoria del cielo siciliano, come il verde lo è dei prati solcati dal vento. Elemento caratteristico dei suoi dipinti è la volontà di trasmettere una visione soggettiva che possa stimolare nel fruitore il recupero di un momento personale, vissuto e sedimentato nei substrati mnemonici. Questo processo genera un’epifania di emozioni proiettate sul supporto, in un’atmosfera spirituale, nella quale gioia e serenità sono i frutti di una dialettica tra istanti trascorsi e magicamente ritrovati mediante il pennello. L’osservatore, dinanzi alle visioni esplicitate, interiorizza il ricordo dell’artista e viene mosso a personali reminiscenze, pregne di sentimento. I dipinti sono quindi veicolo di sensazioni profonde, tesi alla riflessione e proiettati verso una meditazione metafisica. In questa ottica, la mimesi della realtà non è percepita come elemento dirimente, in quanto l’auspicio è invece quello di superare il dato sensibile per condurre all’esplorazione dell’Io, attraverso le suggestioni cromatiche. Nei dipinti di Li Gotti un elemento avulso dalla composizione misurata è sempre presente ed in esso si accentrano varie sfumature di colore delle pennellate variegate. Il plasticismo corporeo della figurazione cede il passo ad una semplificazione formale rispondente all’esigenza emotiva della sua espressione pittorica. L’artista non recide mai quell’esile filo conduttore, trait d’union tra lo spirituale e l’immanenza. La creazione di Li Gotti è libera, protesa verso un mondo superiore, capace di regalare atmosfere oniriche di infinita bellezza, in cui viene meno ogni nesso spazio-temporale, negando con decisione la concezione di quadro come limite chiuso. Nella sua produzione, gli elementi naturali, sintetizzati in un lessico informale ed uniti ad una gamma cromatica viva e intensa, sono la semantica di una poetica artistica, espansa in direzione di una dimensione rappresentativa sublime ed estatica".
- Professor Gianni Dunil